
L'unità operativa di Malattie endocrine e del metabolismo coordinata dal dottor Feliciano Lo Pomo ha partecipato ad uno studio clinico multicentrico osservazionale "Real-world" dell'associazione medici endocrinologi sul trattamento con metformina nei pazienti adulti anziani affetti da diabete mellito tipo 2, che ha visto coautore lo stesso dottor Lo Pomo.
Lo studio, a cui hanno contribuito 15 Centri italiani è stato pubblicato recentemente sulla rivista internazionale Endocrine,Metabolic & Immune Disoders-Drug Targets. La metformina è un farmaco antidiabetico orale, da molti anni adoperato per la cura del diabete, costituendone una pietra miliare della terapia ed è considerato dalla maggiori Società scientifche nazionali ed internazionali il trattamento di prima linea della patologia da solo o in aggiunta ad altri farmaci antidiabetici orali od iniettivi anche innovativi. In Italia circa il 60 % dei diabetici di tipo 2 assume la metformina in monoterapia od in associazione. Rischio di ipoglicemia estremamente basso, relativa sicurezza cadiovascolare, un certo impatto positivo sull'eccedenza ponderale, evidenze di prevenzione di alcune tipologie di tumori, sono gli aspetti vantaggiosi. Possibile intolleranza gastrointestinale, evitabile con un corretto scaling del dosaggio e la controindicazione per alcuni stadi di insufficienza renale ne sono i fattori limitanti. Rara è la complicanza dell'acidosi lattica,dovuta a condizioni concomitanti o ad un non corretto utilizzo del farmaco. In passato erano stati scarsamente valutati in letteratura il suo impiego ed il suo dosaggio nei soggetti diabetici anziani, popolazione con frequenti comorbilità, ad aumentato rischio cardiovascolare, con funzionalità renale più facilmente ridotta. Lo studio ha valutato l'impiego della metformina sia nella formula classica che in quella a lento rilascio proprio in questa popolazione. I dati acquisiti hanno dimostrato come la dose di metformina sia positivamente correlata alla funzionalità renale e come i Centri endocrinologici italiani che si occupano di diabete siano particolarmente attenti al declino della funzione renale nei soggetti anziani;d'altro canto vengono perseguiti criteri di efficacia nella ottimizzazione del dosaggio del farmaco,specie nei soggetti con maggior durata del diabete di tipo 2 e con peggior controllo glicometabolico.